L’ITALIA PRIMA DI ROMA. SULLE TRACCE DEGLI ANTICHI POPOLI ITALICI

L’ITALIA PRIMA DI ROMA. SULLE TRACCE DEGLI ANTICHI POPOLI ITALICI

Sabato 14 e domenica 15 ottobre il Parco Archeologico di Rudiae a Lecce, in occasione della decima edizione del festival Conversazioni sul futuro, ospita le visite guidate e due presentazioni con la giornalista Valentina DE POLI (già direttrice di Topolino) e con l’archeologo Paolo GIULIERINI (direttore dal 2015 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli).

I due appuntamenti si apriranno (sabato alle 15 e domenica alle 11 – ingresso e prenotazione obbligatoria 3491186667 – 3495907685) alla scoperta della città messapica (VII sec. a.C.) e poi romana (III sec. a.C.), nota soprattutto per aver dato i natali al padre della letteratura latina Quinto Ennio (239-169 a.C.).

Domenica 16 alle 12, dopo la visita guidata, Paolo Giulierini, dialogando con l’archeologo e professore emerito dell’Università del Salento Francesco D’Andria e con la giornalista Ilaria Marinaci, parlerà del suo recente volume “L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici” (Rizzoli). Il nostro Paese ci appare il più delle volte come l’erede per eccellenza della civiltà romana. Non c’è nulla di più vero, ma se ci mettessimo in viaggio percorrendo l’Italia da nord a sud scopriremmo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli antichi che a partire dall’Età del ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Giulierini presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito.

Prima degli incontri, come anticipato, si avrà la possibilità di visitare gli scavi archeologici dell’antica Rudiae, avviati sin dalla seconda metà dell’ottocento grazie al Duca Sigismondo Castromediano con la direzione di Luigi De Simone, hanno riportato alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva l’Anfiteatro romano, costruito durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.) e riportato alla luce recentemente. Lecce può vantare, infatti, due anfiteatri romani a distanza di pochi chilometri: quello di Lupiae in Piazza Sant’Oronzo, nel cuore della città, e quello dell’antica Rudiae, nelle campagne alle porte del capoluogo salentino sulla via per San Pietro in Lama. Durante le visite sarà ricordata anche la figura di Otacilia Secundilla, una giovane donna romana vissuta duemila anni fa che, con la sua opera filantropica ha donato le economie proprio per la costruzione dell’Anfiteatro. Rudiae è uno dei siti archeologici più importanti del Salento, oggi fruibile grazie al partenariato pubblico-privato per la promozione e valorizzazione stipulato tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e A.R.Va srl – spin off dell’Università del Salento, anche sulla base di un preventivo accordo tra la stessa Soprintendenza e il Comune di Lecce.