Cambia il clima. Cambia la città. Le strisce del clima illuminano Lecce

Cambia il clima. Cambia la città. Le strisce del clima illuminano Lecce

Dal 12 al 15 ottobre il festival Conversazioni sul futuro aderisce alla campagna ShowYourStripes. Dalle 19 alle 23 sulle Mura Urbiche all’ingresso nord di Lecce, grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale, saranno proiettate le “Strisce del clima” dedicate al capoluogo salentino, visualizzando dati ad alta risoluzione degli ultimi quarant’anni prodotti da CMCC Foundation (Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), con la consulenza dell’information designer Angela Morelli (CEO – InfoDesignLab) e della scienziata Paola Mercogliano (Presidente della Società Italiana per le scienze del clima e ricercatrice CMCC Foundation). Ideate nel 2018 dal climatologo britannico Ed Hawkins, le strisce climatiche sono un’efficace visualizzazione dei dati climatici del riscaldamento a livello globale e locale, hanno un significativo grande impatto visivo e sono comprensibili a tutti.

Le warming stripes di Lecce rappresentano in particolare la differenza della temperatura in città ogni anno dal 1981 al 2022, rispetto alla media del periodo a cavallo tra fine del 1900 e primi anni 2000. In altre parole le strisce mostrano come è cambiata la temperatura negli ultimi quarant’anni rispetto alla temperatura cui eravamo abituati. Se la striscia si colora di rosso vuol dire che in quell’anno la temperatura è aumentata, se è blu, vuol dire che è diminuita. Più scuri sono il rosso e il blu, maggiore è la differenza della temperatura, più caldo per il rosso e più freddo per il blu. Guardando le strisce che raccontano la temperatura della città di Lecce, si nota che dal 1998 in poi le strisce sono per lo più rosse con un’intensificarsi dell’aumento della temperatura negli anni più recenti. In particolare, le strisce si fanno di un rosso ancor più acceso dal 2012, anno in cui la città si è scaldata di oltre 1 grado centigrado, ma l’anno che in assoluto è stato il più caldo è il 2018, con una temperatura superiore alla media di 1,4 gradi.

Le strisce climatiche sono frutto di un lavoro di ricerca avanzato nel settore dei cambiamenti climatici, condotto dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici di Lecce, e in particolare dalla sezione di ricerca avanzata sui modelli climatici regionali della professoressa Paola Mercogliano, con sede a Caserta. Fondamentale è stato il contributo del centro di supercalcolo (Supercomputing Centre, SCC) del CMCC di Lecce, una delle infrastrutture di calcolo più potenti d’Europa e la sola in Italia dedicata esclusivamente allo studio dei cambiamenti climatici. Grazie agli strumenti di calcolo avanzato e al lavoro di ricercatrici e ricercatori, il CMCC è in grado di utilizzare modelli ad alta risoluzione che consentono di fornire informazioni climatiche che riguardano la città di Lecce e il suo territorio urbano. Queste strisce colorate rappresentano infatti un punto molto avanzato della ricerca climatica che è in grado di offrire una sorta di “codice a barre”, un ritratto dettagliato di come si sta scaldando la città nelc ontesto dei cambiamenti climatici.

Ma perché ci interessa conoscere come cambia la temperatura della città? Perché alla temperatura media annuale della città sono legati moltissimi altri aspetti della vita cittadina: più fa caldo e più sappiamo che dobbiamo fronteggiare condizioni climatiche che possono portare problemi e criticità per la salute umana, come nel caso di ondate di calore, scarsità idrica con conseguenze per il turismo e per l’agricoltura, impennate di consumi energetici per raffreddare gli ambienti durante periodi molto caldi. Questi sono alcuni esempi che richiamano alla mente il fatto che se cambia il clima, cambia tutta la città. A noi, cittadine e cittadini, spetta il compito di contribuire a cambiarla in modo che sia pronta al clima che ci aspettiamo.

Durante il festival, sempre in collaborazione con il CMCC, si parlerà di “Giornalismo, scienza e conoscenza: la lezione di Pietro Greco” con  Marino Sinbaldi, Elisabetta Tola e Mauro Buonocore (venerdì 13 alle 11 nella sede della Fondazione CMCC), “Dati, giornalismo e informazione scientifica” con Angela Morelli, Anna Pirani, Elena Testi ed Elisabetta Tola (sabato 14 alle 15:30 al Convitto Palmieri), “Cambiamenti climatici e futuro delle città” (sabato 14 alle 17:45 al Convitto Palmieri) con Paola Mercogliano, Riccardo Luna, Carlo Salvemini, Edoardo Zanchini e Paola Ancora.

Dal 12 al 15 ottobre il festival Conversazioni sul futuro festeggia la sua decima edizione con un ricco programma di oltre 70 appuntamenti con circa 150 speaker nazionali e internazionali. Nelle sei sezioni previste (Edu_care, Cinema, Gusto, Libri, Musica, Talk) si discuterà di ambiente, attivismo, clima, comunicazione, design, diritti, economia, esteri, giornalismo, fotografia, fumetto, lingua, musica, storia e molti altri temi di attualità. Conversazioni sul futuro è organizzato dall’associazione Diffondiamo idee di valore, con il coordinamento di Gabriella Morelli, in collaborazione con Regione Puglia (operazione finanziata a valere su Por Puglia Fesr-Fse 2014/2020 – Asse VI Azione 6.8 – “Palinsesto PP-Tpp Puglia. Riscopri la meraviglia 2023”), Consiglio regionale della Puglia (attraverso l’avviso pubblico “Futura. La Puglia per la parità”), Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Università del Salento, PugliaPromozione, Teatro Pubblico Pugliese, Polo Biblio-Museale della Regione Puglia e numerosi partner pubblici e privati.

Il  programma ufficiale sul sito www.conversazionisulfuturo.it
e su Facebook, Instagram e Twitter.

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